Recensione del romanzo “La spirale delle vite perdute” di Margherita Gobbi

Riassunto degli aspetti salienti del romanzo

Thriller ambientato in Val d’Aosta nella caldissima estate del 2003, con antefatti risalenti a circa trent’anni prima e che si svolsero dalle parti di Piacenza.

La vicenda narra dell’omicidio di due giovani donne e delle indagini condotte da un commissario di Polizia con la collaborazione di una psicologa, con la quale tempo prima c’era stata una relazione.

La ricerca del colpevole prima riguarda un liutaio,  successivamente due fratelli che avevano avuto un’infanzia molto sofferta.

Il colpo di scena che indirizza sulle tracce di chi ha veramente commesso quei crimini nasce dall’osservazione di una foto che con un certo ritardo  fa la sua comparsa nel romanzo e rapidamente la vicenda si dipana. L’indiziata per gli omicidi è una donna, la sorella dei due sospettati che in precedenza si era macchiata di un’altra terribile uccisione. In quei momenti della narrazione viene lasciato spazio alle riflessioni sulle influenze molto negative che può avere nella vita delle persone un’infanzia assai aspra e, nel caso dei tre fratelli che hanno una parte importante nel romanzo, dominata da una madre con turbe psichiche; parte della sua follia l’aveva trasmessa alla figlia. C’è anche spazio per narrare drammatiche vicende che hanno riguardato l’investigatore e la sua occasionale collaboratrice.

Le pagine finali sono improntate sui classici tempi del thriller con la identificazione della colpevole e della caccia che le viene data. Si scoprirà che la donna era riuscita a crearsi una nuova identità e a stabilirsi in Val d’Aosta; non la prenderanno, è lei che ad un certo momento si toglie la vita, forse vittima della sua follia o forse consapevole che il cerchio attorno a lei si stava chiudendo.

Il ritmo serrato della narrazione, specie nella parte finale, riesce con una certa maestria a coprire qualche incongruenza logica.

Valutazione dello stile e della sintassi

Il linguaggio è accurato, così come il rispetto di grammatica e sintassi. Le frasi sono tendenzialmente brevi e contenuto risulta l’uso di aggettivi. Viene dato il giusto spazio ai dialoghi.

Pregi e limiti a fronte degli obiettivi

La narrazione crea la dovuta suspense, anche se presenta una certa tortuosità di lettura a causa dei molti personaggi e anche delle troppe situazioni laterali. Gradevoli le descrizioni, che in più passaggi vengono fatte, dei panorami offerti dalla Valle.

Giudizio finale di sintesi

Romanzo che si fa senz’altro leggere, anche per certe acute osservazioni su gravi malattie che senza preavviso possono colpire persone ancora giovani, ma, come precedentemente evidenziato, l’abbondanza di personaggi e di situazioni in più momenti determina un appesantimento della lettura.

INFO:
Titolo: La pirale delle vite perdute
Autore: Margherita Gobbi
Editore: Ianieri
Anno di edizione: 2021
Pagine: 248