Le Canard Enchaîné
- Posted by Flavio Scaloni
- on Ago, 04, 2013
- in Corrispondenze da Parigi
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Quest’anatra non ha corrispettivi in Italia. Mi sembra pertanto doveroso presentare una realtà della carta stampata che a breve compirà 100 anni di onorata carriera. Si tratta di satira e di informazione indipendente. Il manifesto di questo popolarissimo settimanale in edicola il mercoledì è che ‘la libertà si stampa è d’uso solo quando non la si usa’. Un giornale di denuncia che rivela senza timori di censura gli scandali della vita pubblica francese e mondiale, con uno sguardo critico indomabile su politica, economia, giustizia, informazione.
Nato decisamente a sinistra nel 1915, gli viene generalmente riconosciuta una certa sensibilità della stessa natura. Ciò nonostante il giornale rifiuta ogni etichetta e rivendica la propria indipendenza. La testata si muove in maniera circospetta e sospettosa e si fregia di aver da sempre chiuso le porte a pubblicità ed inserzioni.
Eh già, un giornale senza l’ombra di pubblicità che regge il proprio bilancio (in attivo in barba alla crisi) solo sulle vendite. È questa clamorosa assenza di sponsor a garantire che il giornale sia veramente libero. Altra nota abbastanza unica è quella relativa alla proprietà. Le 1000 azioni del giornale (non-cedibili e senza valore monetario) sono nelle mani dei fondatori e dei lavoratori. Lavorare per il Canard è un’ambizione molto grande in Francia, anche perché, stando ai bilanci, gli stipendi dei giornalisti sono i più alti dell’intero panorama giornalistico nazionale.
D’altro canto, i giornalisti che arrivano a firmare l’agognato contratto devono sottostare a regole ferree: divieto assoluto di giocare in borsa e di partecipare a speculazioni finanziarie, divieto di accettare regali (anche solo cene al ristorante), divieto di accettare riconoscimenti pubblici e privati e di ricoprire incarichi istituzionali… L’indipendenza viene preservata con le unghie e con i denti!
Il giornale non fà sconti e tra articoli e vignette bastona a più non posso. Le chiavi di lettura sono evidentemente la satira, l’ironia, l’anticonformismo, i giochi di parole e un linguaggio complessivamente piano ed accessibile al lettore ‘medio’.
Nel corso di un secolo gli scandali rivelati dal Canard e che hanno tenuto i lettori incollati alle appena 8 pagine del settimanale sono stati innumerevoli e non hanno risparmiato nessuno, dalla presidenza della repubblica ai vertici della piramide ecclesiastica.
I Francesi sembrano apprezzare molto e continuano ad alimentare l’anatra in gabbia, l’unica, forse, a non finire in… paté!