Dove inizia l’arte

Chiunque venga a Parigi per qualche giorno sa che il proprio sforzo museale si articolerà in tre momenti: il Louvre (in bocca al lupo…), il Musée d’Orsay (punti di colore) e il Centro Pompidou (stupore ed interrogativi).

Si finisce così per perdere una larga parte del patrimonio culturale della città. A due passi dal Ponte dell’Alma, quello di Lady D, si trova una vera e propria perla troppo spesso trascurata, il Musée du Quai Branly. In una struttura mastodontica di fronte alla Tour Eiffel colpisce per la sua architettura contemporanea severa ma colorata. I grandi cubi di cemento che lo ospitano si integrano in una insospettata armonia con un verdeggiante e meditativo giardino giapponese. Il contesto generale ispira calma e curiosità. Il museo accoglie una vasta collezione di arte primitiva divisa in quattro sezioni: Oceania, Asia, America e Africa. Ci sono manufatti, monili, statuette votive, utensili di ogni sorta.

Ma attenzione, non è affatto un museo di vasellame e punte di frecce.

La collezione è davvero ricca e dà un immediato senso di varietà e completezza. L’arte inizia qui. Oggetti concreti e semplici, spesso in relazione all’innato sentimento dell’uomo di comunicare con quanto lo trascende. In un percorso guidato e razionale lungo corridoi illuminati quanto basta, non si ha mai la sgradevole sensazione di perdersi, seppure in un viaggio attorno al mondo in 80… minuti! Di tanto in tanto ci si imbatte in vere e proprie caverne all’interno delle quali si può assistere ad esperienze multimediali molto coinvolgenti. Sono tante le mostre che il Museo allestisce, richiamando l’attenzione di migliaia di visitatori, compresi tanti bambini che per una volta non si annoiano ad una mostra.

Da non mancare!

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