27/10/2016: “Non ci resta che ridere” (Cinema)

Non ci resta che ridere: la censura nel cinema comico

Una rassegna di sei incontri dedicata al tema della censura nel cinema comico.

Diceva Mel Brooks che “La satira se non è eccessiva, non fa ridere”. Da questa semplice linea direttiva di un maestro della comicità, si presenta “La censura nel cinema comico”, una rassegna di sei incontri che illustreranno le difficoltà, spesso assurde, di grandi comici come Totò, preso di mira perché gli piaceva troppo giocare a guardie e ladri, la serie di Don Camillo con Fernandel e Gino Cervi, troppo cruda per piacere al Vaticano, o agli scatenati e provocatori Monty Python, il geniale sestetto che scatenò una terza guerra mondiale fra le religioni, e lo stesso Brooks, che con la sua banda di compari come Gene Wilder e Marty Feldman, resero arte quel genere che viene spesso sottovalutato come la Parodia: che sia Hitler o il western o i classici dell’horror, l’obbiettivo principale nel loro mirino è sempre Hollywood.

E inizieremo proprio con gli albori del cinema comico, troppo scatenato con gli argomenti per tenere buoni i censori, che stilano un Codice di argomenti da non trattare nei loro film: è il codice Hays, che tira le orecchie a tutti, persino a Stanlio e Ollio e ai fratelli Marx, protagonisti di un mondo senza controllo. Il filo conduttore è quindi la censura, ma anche i censori, colpevoli di aver riconosciuto nella commedia la paura della verità perché, i grandi comici, sono tutti figli di Don Chisciotte.

Responsabile
Andrea Ciaffaroni

In sintesi
Non ci resta che ridere: la censura nel cinema comico
L’ultimo giovedì di ogni mese
dalle ore 19:00 alle 22:00
Via delle Quattro Fontane, 130
(Zona Metro Barberini)

Costo dei seminari
Il seminario è gratuito. La nostra convenzione con Enoteca letteraria ci permette di usufruire della libreria per gli incontri del laboratorio e di cenare (cena a buffet con degustazione di vino) al costo di 7,00€.

Maggiori informazioni
eventi@bellami.it}