Quando basta un gesto
- Posted by Flavio Scaloni
- on Set, 30, 2013
- in Corrispondenze da Parigi
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Riporto di seguito l’articolo apparso sull’ultimo numero di Diwali -Rivista Contaminata (www.rivistadiwali.it) sull’opera del mimo Marcel Marceau, per gentile concessione dell’autore H. Schilling.
‘La parola non è necessaria per esprimere ciò che abbiamo nel cuore.’
È questo il testamento artistico di Marcel Marceau, il più grande mimo del XXI secolo, che tanto ha detto sulla vita e sull’uomo senza proferire una sola parola: ‘Il mio mestiere è non parlare.’
Dopo l’esperienza drammatica della seconda guerra mondiale, attraversata prima come fuggiasco in ragione delle origini ebraiche e quindi come partigiano nelle fila della resistenza francese, Marceau è a Parigi nel 1946 ed è qui che conosce il suo maestro, il mimo Etienne Decroux.
Affascinato da Buster Keaton, i fratelli Marx e Charlie Chaplin, nel 1947 crea il personaggio che sarà il suo alter ego per il resto della vita, Bip, parente lontano di quel Pip di dickensiana memoria.
‘Bip è un personaggio atemporale, vicino ai miei sogni d’infanzia. Si confronta con la vita che è al tempo stesso un grande circo e un gran mistero. Mi piace pensare che Bip finisca sempre vinto… eppure sempre vincitore. È al tempo stesso l’uomo della strada, il vagabondo del quotidiano e l’uomo universale che affronta il tragicomico dell’esistenza. È semplicemente l’uomo che si mostra nella nudità e fragilità del suo essere.’
Eternamente vestito di un pantalone bianco, una casacca da marinaio e un cappello a cilindro grigio con l’immancabile fiore rosso, a Bip è affidato l’arduo compito di portare in scena tute le nouances della vita con il solo mezzo delle mani, del corpo, di quel volto plastico e mutevole che sembra essere più potente ed espressivo di qualsiasi maschera. Il lavoro di Marceau è soprattutto un lavoro sulla persona e sull’intimità, a partire dalla propria.
‘Non basta ricorrere alla tecnica, uscire da un’accademia e sentirsi artisti. È necessario creare un’anima e un metodo drammatico che facciano evolvere la persona.’
Marceau porta in scena Bip e Bip porta in scena Marceau in oltre quaranta pantomime: Bip il ciarlatano, Bip nel metrò, Bip il soldato, Bip il marinaio…
Sempre nel 1947 fonda la compagnia di mimodramma che porta il suo nome e che per oltre mezzo secolo è stata l’unica compagnia di mimo al mondo.
Negli anni ’50 Marceau conosce uno straordinario successo in patria e all’estero, in particolar modo negli Stati Uniti, dove prende parte a show televisivi e recita in diverse pellicole (First Class, Barbarella, L’ultima follia di Mel Brooks e molti altri). Fu nelle tournées teatrali attraverso l’America che Marceau propose per la prima volta il suo celeberrimo ‘cammino contro il vento’, poi ripreso da Michael Jackson nel moonwalk.
Sul finire degli anni ’60 Marceau crea e dirige a Parigi la prima scuola internazionale di mimo, un punto di riferimento per gli artisti di tutto il mondo. Perfino i grandi maestri dell’eleganza e della formalità del gesto – cinesi e giapponesi – frequentavano questa scuola come un tempio.
‘Il mimo, come la musica, non conosce confine né nazionalità.’ E ancora ‘Se la risata e le lacrime sono le caratteristiche dell’umanità, allora tutte le culture sono immerse nella nostra disciplina.’
Purtroppo l’accademia ha chiuso i battenti nel 2005 per ragioni finanziarie, un dispiacere questo che accompagnerà Marceau fino alla sua scomparsa due anni dopo.
Numerosi i riconoscimenti al grande Marceau. Oltre alle lauree ad honorem di alcune università americane, per i suoi meriti artistici il governo francese gli conferì la massima onorificenza dello Stato: la Legione d’Onore. Ricevette, inoltre, la medaglia vermiglia della Città di Parigi nel 1978. Nel 1998, l’allora presidente Jaques Chirac lo nominò Grande Ufficiale dell’Ordine del Merito dello Stato Francese. Fu suo anche il prestigioso Ordine delle arti e delle lettere (Ordre des Arts et des Lettres). Riconoscimenti e premi gli furono poi assegnati in tutto il mondo durante l’intera e lunga carriera. Nel 1999 la città di New York dichiarò addirittura il 18 marzo come «Marcel Marceau Day».
‘Il mimo è il testimone silenzioso della vita di un uomo. Questa arte tocca le coscienze del mondo intero senza distinzioni di lingua, di razza e di colore e permette di stabilire un’unione vera tra tutti gli individui del mondo.’