Punto e Virgola
- Posted by Flavio Scaloni
- on Ago, 11, 2013
- in Corrispondenze da Parigi
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C’è sempre la fila il sabato pomeriggio a questo indirizzo, 7 Rue Sainte Croix de la Brétonnerie, nel IV arrondissement. È una fila molto eterogenea come età e stile e per lungo tempo ho stentato a capirne il senso. Dapprima pensavo ad un outlet di grandi firme… in seguito pensavo ad una biglietteria per concerti… poi mi sono soffermato un po’ più a lungo e ho capito. Sui muri dell’edificio sono affissi cartelloni di spettacoli teatrali e in fondo in fondo alla fila degli avventori (spettatori) si staglia un botteghino che sembra uscito dagli anni ’50 o da un quadro di Edward Hopper. Un gabbiotto di legno bordeaux dalla forma cilindrica, così stretto da poter ospitare una sola persona, evidentemente o il cassiere o una guardia svizzera…
Ebbene sì, si tratta di un piccolo teatro e solo dopo diversi sabati in cui ho ritrovato qui la stessa fila di parigini (perchè di turisti neanche a parlarne) ho capito che questo è un luogo culto, un’istituzione cittadina, un riferimento per 3 generazioni.
È il tempio della comicità made in Paris, paragonabile forse allo Zelig di Milano: è il Point Virgule. Si esibiscono qui da quasi 40 anni comici, umoristi e cabarettisti in rapida ascesa sulla scena nazionale. Creato nel 1975 con il nome di ‘La Veuve Pichard’ (paragonabile a ‘la vedova Rossi’) fu solo tre anni dopo che prese il suo nome attuale a seguito di un cambio di gestione. Tutti a Parigi conoscono questo luogo visto che si è trattato di un trampolino importante per la carriera di molti artisti affermati. Il successo duraturo del teatro ne ha determinato nel 2012 l’espansione sulla Rive Gauche con il Grand Point Virgule, nel quartiere di Montparnasse, con ben due sale di grande capienza.
Affrontare il pubblico della capitale (di questa capitale) tentando di suscitare una fragorosa risata non è certo cosa da poco… Francamente ho l’impressione che le risate da queste parti siano piuttosto a denti stretti e il pubblico alquanto difficile. Non mi stupisce quindi che chi riesca a far mettere diligentemente in fila i parigini abbia poi la strada spianata per i teatri e le piazze di tutto l’esagono.