Santa Marie Medeleine

Marie Madeleine d’Aubray, Marchesa de Brinvilliers, condannata a morte per decapitazione, accusata di omicidio plurimo e in odore di stregoneria, osannata poi dal popolo che giunse a fare di lei una martire e una santa.

Dell’Era dell’arsenico dissero che tu fosti madre, Marie Madeleine,
madre innamorata della croce, la croce del tuo Sainte-Croix…

Era con lui che sussurravi incantesimi fumigando l’aria di veleni,
è con lui che le risa sanno di morte e di carne da possedere…

Ma tu, madre dell’arsenico e madre della croce, non potevi inchiodare
le tue braccia alla croce per sempre…

Ti ricordi, madre Marie Madeleine, la notte del rogo in cui arse il tuo Sainte-Croix? La ricordi Marie Madeleine?
Sì che la ricordi, come ricordi quel piccolo diario dai bordi anneriti in cui la croce ti accusava di averne fatto legna da ardere…

Atti del processo, confessione di Marie Madeleine de Brinvilliers:

“Mi accuso di aver causato un incendio. Ho concepito desideri peccaminosi su mio fratello. Mi accuso di aver commesso incesto tre volte la settimana, circa trecento volte complessivamente, e manustuprationes quattro o cinquecento volte. Ho commesso adulterio con un uomo sposato per un periodo di quattordici anni. Bis peccavi immundum peccatum cum isto. Mi accuso di aver avuto commercio con un cugino di secondo grado, duecento volte. Ho avuto commercio con un primo cugino di mio marito, trecento volte. Mi accuso che un giovanotto me stupravit quando avevo sette anni. Mi accuso manu peccavisse cum fratre meo, prima ancora di avere sette anni. Mi accuso posuisse virgunculam super me. Mi accuso di aver avvelenato mio padre con le mie proprie mani. Continuavo la mia esistenza nei disordini, e di ciò non mi confessavo”.

Ah, Marie Madeleine, come hai potuto lasciare queste tue parole alla mercé di occhi indegni, profanatori delle sacre mura in cui avevi trovato riparo dalla tortura e dalla condanna?

Ah, Marie Madeleine, Marie Madeleine…santa Marie Madeleine…

Lo sai cosa corre di bocca in bocca, Marie Madeleine, mentre volti le tue belle spalle ad una morale che non ti appartiene?

pluriomicida!
ninfomane!
autolesionista!
visionaria!

Li senti Marie Madeleine?
Li senti mentre sopporti croce e tortura?
Senti cosa dicono di te?

Ma la vedo io per te la marea della folla, la vedo io per te, i cui occhi sono ciechi mentre ti rotola via la testa per mano del boia.
La vedo io per te la marea della folla, che strappa lembi della tua veste per venerarli come reliquie della santa Maria Maddalena innamorata della croce.

La senti Marie Madeleine?
La senti la folla cosa mormora in quest’onda che ti affoga il corpo?

Santa Marie Madeleine, tu sei l’immagine sacra dell’ingiustizia delle pene inflitte, tu sei l’apparizione, Marie Madeleine…

 

* prosa poetica scritta per la La notte dell’incubo: parole in-chiostro, 10 novembre 2012.